Il simbolo della pace nasce come simbolo della campagna inglese per il disarmo nucleare (Campaign for Nuclear Disarmament (CND)) e venne disegnato da Gerald Holtom nel 1958 a partire dalla lettere N e D come rappresentate dal codice dei segnali con bandierine:
Il frequente errore di assegnarne la paternitŕ a Bertrand Russell deriva probabilmente dal fatto che Russell era il presidente della CND proprio in quel periodo.
Il primo utilizzo pubblico del simbolo risale alla marcia di Aldermaston in Inghilterra durante il 1958, come descritto in un articolo sulla manifestazione dal Manchester Guardian.
Circa 10 anni dopo il simbolo comincia ad essere utilizzato come riferimento generale alla Pace dal movimento studentesco contro la guerra, diventando probabilmente il piů noto simbolo della cultura giovanile degli anni sessanta.
Una interpretazione leggermente diversa č la seguente. Le due linee inclinate corrispondono al segnale con bandierine della lettera D che sta per "disarmo", la linea verticale corrisponde alla lettera N che sta per "nucleare", mentre il cerchio rappresenta la parola "globale". Dunque il significato č Disarmo Nucleare Globale.
Secondo alcuni il simbolo deriva da due simboli storici cristiani: il cerchio esterno indica la terra (desolata e vuota, Gen 1:2) mentre il disegno interno “piede della strega/zampa di corvo”, indica “DIO discende” (con il dono di salvezza, Giovanni 3:16).
Secondo altri le due braccia con bandierine, senza il cerchio, assomigliano ad una figura stilizzata con le braccia aperte – “il gesto di un essere umano disperato”; il cerchio rappresenta l’utero o le generazioni non nate, come pure il mondo; il colore nero rappresenta l’eternitŕ.
Un’altra spiegazione, presumibilmente “non ufficiale”, č che essa rappresenta la croce del cristo con le braccia abbassate in segno di disperazione. Infatti il simbolo č anche la Runa della Morte nell’alfabeto runico Futhark.
Con l’appropriazione del simbolo da parte dei movimenti pacifista negli anni ’60, i cristiani non tradizionalisti e fondamentalisti (che apparentemente non sapevano nulla dei simboli Cristiani) vi hanno aggiunto un significato satanico, chiamandolo Piede della Strega, o Zampa di Corvo (a volte Zampa di Pollo) o Croce Spezzata
Negli anni '80 il simbolo viene utilizzato, per lo meno negli Stati Uniti, per rappresentare l'ambientalismo, in particolare nella forma di imitazione della bandiera statunitense in veste blu e verde con il simbolo della pace al posto delle stelle.
Attualmente il colore e la grandezza variano molto; piů spesso si trova il simbolo bianco in campo nero, ma altre combinazioni sono bianco su blu, verde su bianco e rosa su nero; le proporzioni piů comuni sono 3:5. segnalato da una MenteLunatica alle 2:41 PM
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La prima bandiera della Pace č attualmente conservata a Collevalenza, vicino a Todi, dal dott. Lanfranco Mencaroni amico, compagno di carcere e collaboratore del filosofo pacifista Aldo Capitini che inventň la Marcia per la Pace Perugia–Assisi.
Il drappo fece la sua comparsa proprio nella prima marcia della Pace, il 24 settembre 1961. Ispirato alla bandiera dei pacifisti anglosassoni che nel 1959, guidati da Bertrand Russel marciarono ad Almdermaston in una protesta antinucleare, Capitini fece cucire, in tutta fretta, da alcune amiche perugine, delle strisce colorate da portare alla marcia.
Nel racconto del diluvio universale Dio pone l'arcobaleno come sigillo della sua alleanza con gli uomini e con la natura, promettendo che non ci sarŕ mai piů un altro diluvio universale. L'arcobaleno č diventato cosě il simbolo della Pace tra terra e cielo e, per estensione, tra tutti gli uomini.
I colori dell'arcobaleno sono anche utilizzati come segno della "convivialitŕ delle differenze" per la loro caratteristica fisica di restituire la luce bianca se fatti roteare velocemente.
E la medesima definizione di simbolo di Pace attribuito alla bandiera puň giŕ trovare la sua spiegazione nella parola greca syn-ballo che significa mettere insieme cosě proprio come fa l’arcobaleno che mette insieme tutto e tutti.
Va inoltre ricordato che questi colori, solo cinque, appaiono anche ne “la bandiera delle razze“, dell'associazione per i diritti civili fondata dal leader democratico nero Jesse Iackson.
La bandiera della Pace č stata usata diffusamente a partire dagli anni '80 nelle marce per la Pace e in tutte le manifestazioni italiane, nonché nelle iniziative di Pace di volontari italiani all'estero (a Sarajevo, in Iraq, in Kosovo, nella Repubblica Democratica del Congo).
A partire dal settembre 2002 la bandiera della Pace č stata oggetto della campagna "Pace da tutti i balconi" che ha portato centinaia di migliaia di persone in Italia ad esporre la bandiera dal davanzale o dal balcone di casa per dire "no" al concetto di guerra preventiva e alla guerra in Iraq.
Il 18 mattina - presso l'aula H del tribunale di Taranto - č cominciato il processo a PeaceLink
Ieri mattina - presso l'aula H del tribunale di Taranto - č cominciato il processo a PeaceLink i cui particolari sono sul sito
Si č avviata cosě una causa civile che durerŕ anni (cinque dicono i piů ottimisti, oltre i sette i pessimisti). Ieri ci si č limitati a comparire in tribunale e vi č stata quindi la costituzione delle parti. Non abbiamo fatto ai giornalisti il nome del consulente Nato in quanto - per problemi di procedura - non si č ancora costituita l'ingegnere elettronico Marina Berati, accusata di aver inserito un messaggio lesivo dell'immagine e della carriera del suddetto consulente; a costituirci eravamo io e Giovanni Pugliese in quantitŕ di presidente e segretario di PeaceLink. L'8 luglio vi sarŕ la costituzione anche di Marina.
Ci ha confortato la presenza di padre Michele Stragapede, missionario comboniano, di padre Gianni Capaccioni, superiore della comunitŕ dei comboniani di Bari, di Maria Teresa Tarallo (mia moglie) e di Giovanni Matichecchia, uno degli amici che sta animando il nuovo sito http://www.tarantosociale.org su cui PeaceLink punta per coinvolgere - con l'architettura aperta di PHPNuke - le associazioni locali. Questi amici hanno, di fronte ai giornalisti, testimoniato la loro solidarietŕ a PeaceLink in questo momento "difficile".
Notevole č stata l'attenzione dei giornalisti, il cellulare ha squillato in continuazione ed č stata una "diretta" continua.
Era prevista anche la consegna della bandiera della pace alla Procura della Repubblica, ma č slittata ad oggi in quanto il procuratore dott.Aldo Petrucci era impegnato in un incontro con la Commissione Antimafia. La bandiera č stata consegnata oggi, assieme al messaggio, che riporto in coda.
Infine va detto che stanno pemvenendo molteplici attestazioni di solidarietŕ e di sostegno e che - con una stima approssimativa - si č vicini nella raccolta fondi ad un 10% della somma totale (50 mila euro); forse entro fine anno la somma raccolta puň arrivare attorno al 50%. Al fine di destinare - in caso di vittoria della causa - tale somma ai bambini di strada africani (ci si č orientati sulla comunitŕ di Kivuli a Nairobi) si č costituito un Comitato dei Garanti che farŕ da monitoraggio della raccolta fondi e che sceglierŕ e gestirŕ la destinazione finale dei fondi.
Ne fanno parte:
- Amani e padre Kizito
- Nigrizia
- Aifo
- Comunitŕ dei Missionari Comboniani di Bari.
Infine: il morale č alto nonostante l'enorme quantitŕ di tempo che questa vicenda sta portando via (almeno a me); infatti da un punto di vista legale occorre seguirla con attenzione e quindi č piů il tempo che ho passato dall'avvocato che quello che ho dedicato a seguire la mobilitazione contro la guerra. Ma forse era proprio questo lo scopo che "qualcuno" si proponeva...
Un cordiale saluto a tutti e un particolare ringraziamento a chi ci sta sostenendo con tanto entusiasmo, passione e generositŕ.
Alessandro Marescotti
Testo consegnato al Procuratore
Al Procuratore della Repubblica di Taranto
Siamo felici di poter donare alla Procura della Repubblica di Taranto la bandiera della pace, simbolo della speranza di milioni di uomini che ripudiano la guerra. Vogliamo ossequiare la nostra Costituzione con questo gesto semplice.
Non chiediamo alla Procura di esporla. Il nostro č un omaggio simbolico a chi č garante della legalitŕ.
Doniamo questa bandiera alla Procura della Repubblica perché per noi la legalitŕ č garanzia non solo di giustizia ma anche di pace; la legalitŕ infatti permette al piů debole di far valere - senza ricorrere alla guerra
- le proprie ragioni e di vincere. Viceversa la guerra dŕ garanzia di vittoria unicamente al piů forte e non necessariamente a chi ha ragione.
Noi operatori di pace vogliamo un ordine internazionale in cui la forza sia posta al servizio del diritto e quindi del piů debole, di chi patisce un'ingiustizia, di chi vive nella condizione di oppresso, di minacciato, e ha bisogno di aiuto.
Ed č per questo che ripudiamo la guerra che si pone al di sopra del diritto e lo infrange, sostituendo al diritto internazionale il diritto del piů forte e attribuendo a quest'ultimo tutte le ragioni e tutti i pretesti per esercitare il suo dominio.
E' per questo motivo inoltre che la nostra Costituzione all'articolo 11 ripudia la guerra come offesa alla libertŕ degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, prevedendo per esclusionel'uso legittimo della forza per difesa, mai per attacchi preventivi.
Il 'ripudio' della guerra va ben oltre la semplice non partecipazione ad essa; il ripudio della guerra ha valori educativi, morali, esprime ripugnanza, sdegno e condanna, il ripudio č parola dai significati linguistici impegnativi: il ripudio č opposizione.
La nostra Costituzione pertanto chiama tutta l'Italia all'opposizione alla guerra, ed il ripudio č costituzionalmente affidato non solo allo Stato ma dell'intera comunitŕ civile: 'L'Italia ripudia la guerra.', recita l'articolo 11.
Se le parole hanno un significato, se la Costituzione ha un valore, ecco allora che ci sembra importante rinsaldare - anche con il semplice dono della bandiera della pace - il ponte che collega chi si impegna per la pace a chi si impegna per la legalitŕ.
Cogliamo infine l'occasione per consegnare una nostra documentazione giuridica sulla base della quale a noi risulta non essere reato l'esposizione della bandiera della pace dal Municipio.
L'Associazione Culturale Locomotiva Fumante sta organizzando l'iniziativa: I VOLTI DELLA PACE.
L'iniziativa consiste nel creare una bandiera che ritragga i volti delle persone che hanno esposto al proprio balcone la bandiera della pace in questo periodo.
Oltre a coloro che hanno esposto la bandiera siamo interessati a tutti coloro che hanno partecipato alle manifestazioni del 15 Febbraio 2003.
L'importante č che sia visibile oltre alle persone anche la bandiera della pace.
Le foto possono essere inviate:
all'indirizzo e-mail info@locomotivafumante.it
all'indirizzo postale
Associazione Culturale Locomotiva Fumante c/o Lucio Allegri
Via del Lavoro, 48
37066 Sommacampagna (VR)
Vogliamo realizzare la piů grande bandiera della pace mai realizzata e vogliamo che ci siano tutti i protagonisti della pace. Prepareremo la bandiera per la prossima Perugia-Assisi.
Ciao.
_____________________________
Associazione Culturale
"Locomotiva Fumante"
sito e-mail _____________________________ segnalato da una MenteLunatica alle 2:33 PM
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lundi, février 17, 2003
UN SEGNO DI PACE (dal satellite) - Sabato 15 febbraio, ore 11.09, ex Paolo Pini, Milano
Musica piu' che parole. Sicuramente grida, non parole. Camminando oggi dentro l'immenso corteo della pace abbiamo tutti incontrato le stesse cose: le facce, i sorrisi, la speranza. Che dire di piu' per dire no alla guerra all'Iraq? La frase piu' bella che ho sentito e' stata "Togliere la parola guerra dalla storia". L'immagine piu' bella, fra tanti colori, l'ho trovata dietro il palco: la stretta di mano fra due persone, un uomo e una donna. Lei si chiama Fatin, e' palestinese. Lui e' Itai, israeliano. Per un attimo ho sognato una loro storia d'amore: pensate, il figlio della pace. E non dimentichiamo, per piacere, che adesso sono trentadue le guerre in corso nel mondo.
Io c'ero.
Lo dirň piů forte che posso, lo dirň a mia/o figlia/o quando l'avrň, la gente me lo chiedeva stamani quando durante una manifestazione cittadina, le mie occhiaie e la mia bandiera stropicciata, il mio cappello con i colori della pace, lasciavano indendere che c'ero.
IO C'ERO. Per le strade e tra la gente, in cerca di volti amici e di volti nuovi, io c'ero ad applaudire il Comune di Arcore, io c'ero a stringere la mano a Santoro a dirgli che ci manca, che Socci non ci piace.
Io c'ero ad eludere la catena umana che proteggeva i sindaci, io c'ero a dire a Veltroni "bravo!" a salutare il sindaco di Firenze, a driblare bandiere a godersi dall'alto il corteo, a soffocare tra le gente, a ballare dietro un'orchestra, a cantare, parlare, ascoltare, gridare, a salutare.
Io c'ero a cercare una maglia rossa a maniche corte con sotto una blu a maniche lunghe, io c'ero a cercare l'inviato del tg1, io al telefono con matteoc (che oggi compie gli anni AUGURI!), io c'ero a parlare con la gente sconosciuta, a trovare per caso tra la folla l'On. Sasso, a chiamarla per nome perchč siamo conterranee, a chiederle perchč era partita prima la manifestazione, lei che in mattinata era giŕ lě con tutti i parlamentari contro la guerra.
Io c'era e c'erano le mie idee, c'era l'indirizzo delle e-cards UBW su un foglio accanto alla mia bandiera, c'era la mia anima, che a volte ritorna, c'era la voglia di dire NO WAR, c'ero io e altri 2milioni 999 persone.
Corriere ---- «Siamo tre milioni contro la guerra» - Gli organizzatori: a Roma la piů grande manifestazione pacifista mai avvenuta in Italia. La Questura: 650 mila i partecipanti
ROMA - Centinaia di migliaia di persone, secondo gli organizzatori tre milioni, hanno invaso le strade del centro di Roma con le bandiere arcobaleno della pace, in una grande manifestazione accompagnata da musica per dire no alla guerra all'Iraq "senza se e senza ma".
LA PIU' GRANDE - "Siamo oltre tre milioni, č la piů grande manifestazione pacifista mai avvenuta in Italia", ha detto nel pomeriggio un'organizzatrice del Forum sociale europeo, Andreina Albano, mentre fiumane di gente convergevano verso piazza san Giovanni, dove diversi oratori si alternano su un palco per esporre le ragioni contrarie al conflitto contro il regime di Saddam Hussein. La questura sostiene che troppi manifestanti hanno sfilato fuori dall'alveo del corteo principale e che č quindi difficile fornire una cifra, ma stima comunque che i partecipanti siano stati 650 mila.
IL PERCORSO - Lungo una decina di chilometri, il percorso concordato non č riuscito a contenere tutti i partecipanti che hanno invaso in decine di rivoli il centro della capitale. La testa ufficiale del corteo č partita poco prima di mezzogiorno in viale Aventino dietro lo striscione che dice: "No alla guerra senza se e senza ma. Fermiamo la guerra all'Iraq".
I TRENI - Tante le famiglie con bambini che hanno sfilato oggi per le vie di Roma, molti i militanti di gruppi cattolici di base. "Era da tanto che volevo venire, la guerra č la cosa piů brutta", dice Veronica, otto anni, venuta da Perugia, che cammina tenendo per mano altri tre bambini. "Tantissime sono anche le persone che hanno aderito individualmente. Famiglie, condomini interi, centinaia di gruppi di cittadini di ogni provincia d'Italia che ci danno il senso di come l'opposizione alla guerra all'Iraq rispecchi un sentire diffuso e generale nel paese", aggiunge la Albano del Forum sociale europeo. Sul fronte della sicurezza, la Questura di Roma ha fatto sapere che sono mobilitati oltre 5.000 agenti attorno ad una manifestazione che si sta svolgendo senza incidenti. A Roma sono arrivati, dicono gli organizzatori, almeno 27 treni speciali e migliaia di pullman da tutt'Italia, oltre a coloro che hanno viaggiato fin da ieri notte con mezzi propri. I manifestanti hanno sfilano accanto al Campidoglio,
toccato piazza Venezia,
via Nazionale, piazza della Repubblica,
via Dei Fori Imperiali,
Santa Maria Maggiore, via Merulana,
e raggiunto infine san Giovanni.
D'ALEMA - «La vergogna di questa giornata per la Rai č indimenticabile». Cosě Massimo D'Alema mentre sfila nel serpentone pacifista che attraversa Roma commenta la decisione dell'ente radio televisivo pubblico di non trasmettere la diretta della manifestazione. «Il fatto che quel moncherino di consiglio di amministrazione - osserva il presidente dei Ds - si sia impegnato a litigare sulla D'Eusanio, mentre il mondo č sull'orlo della guerra non č un problema di destra o di sinistra ma di un'azienda che ha perso i contatti con il mondo».
FINI - «Dopo le manifestazioni la pace non č purtroppo piů vicina. Anzi». Questo il commento del vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini sul corteo pacifista di Roma. «L'antiamericanismo ideologico e il pacifismo totalitario, ad ogni costo, compresa l'ignavia di fronte al terrorismo - aggiunge Fini - certo riempiono le piazze di arcobaleni e bandiere rosse, ma ancor piů certamente non indurranno Saddam a disarmare». segnalato da una MenteLunatica alle 2:26 PM
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Corriere --- 110 milioni di persone in piazza per la pace - Stima della Cnn sulle manifestazioni in tutto il mondo - Il record di presenze a Roma, poi Londra, Berlino e Parigi
Un successo planetario. Alle manifestazioni per la Giornata Internazionale per la Pace, secondo la Cnn hanno partecipato circa 110 milioni di persone. Quella di Roma, che ha oltrepassato sicuramente il milione di persone, anche secondo le Tv e le agenzie di stampa internazionali, č la piů imponente manifestazione della Giornata internazionale contro la guerra, seguita da Londra che dovrebbe aver sfiorato le 900.000 persone, Berlino (500.000 persone) e da Parigi (circa 400.000 manifesanti). Nel contiente americano si prevedono invece proteste in 250 cittŕ degli Stati Uniti, e manifestazioni in Canada e nei paesi dell'America Latina.
GRAN BRETAGNA - Un milione di persone a Londra sono scese in piazza per protestare contro l'azione militare in Iraq. I manifestanti si sono riuniti ad Hyde Park dove č stato allestito un palco dal quale hanno parlato il reverendo americano Jesse Jackson, Bianca Jagger, i laburisti Mo Mowlam, Tony Benn e Tam Dalyell, il leader dei liberal democratici Charles Kennedy, lo scrittore Harold Pinter e il sindaco di Londra Ken Livingstone. La polizia ha riferito che due uomini sono stati arrestati per reati contro l'ordine pubblico ed un terzo per possesso di armi e materiale xenofobo. Secondo gli organizzatori sono un milione e mezzo i manifestanti, mentre per la polizia sono centinaia di migliaia.
-Dublino-
GERMANIA - Oltre 500 mila persone hanno manifestato a Berlino per la pace. Si č trattato della piů grande protesta dalla caduta del Muro. I manifestanti hanno formato due cortei, partiti uno da est e l'altro da ovest della cittá per poi riunirsi nel centro di Berlino. La manifestazione č stata organizzata da oltre 40 tra organizzazioni per la pace, sindacati e partiti politici. Alla manifestazione ha partecipato anche il presidente tedesco, Johannes Rau.
-Berlino-
- Stoccarda -
FRANCIA - Tante persone in marcia anche nelle cittŕ francesi. I pacifisti d'oltralpe infatti non hanno voluto concentrarsi solo a Parigi, dove pure hanno sfilato oltre 400.000 persone, ma anche in diverse altre cittŕ. Tra i capoluoghi regionali le piů mobilitate sono state Marsiglia e Lione. A Lione, secondo la polizia, 10.000 persone hanno sfilato da piazza Bellecour verso piazza Terreaux, accompagnate da un’ampia rappresentanza di politici dei partiti comunista e socialista. Cifre contrastanti sulla partecipazione a Marsiglia: la polizia dice 5.000, gli organizzatori ribattono 20.000. Le marce contro la guerra sono state in realtŕ due, una tra piazza Castellane e il Vecchio Porto, l’altra - con 22 carri musicali - tra la porta d’Aix e piazza de la Joliette.
Parigi
GRECIA - Almeno 300mila persone hanno manifestato ad Atene ed in diverse cittá della Grecia contro la guerra. Nella capitale si sono registrati violenti disordini con i manifestanti, che hanno lanciato bombe incendiarie contro i poliziotti i quali hanno risposto con gas lacrimogeni. Alcune decine di manifestanti hanno preso d'assalto la sede del quotidiano di Atene, «Ta Nea», hanno incendiato alcune automobili e distrutto diverse vetrine dei negozi. Un grande striscione con la scritta «Nato, Usa e Ue uguale guerra» č stato affisso sulle mura dell'Acropoli. E gridando «la guerra non č l'unica risposta», i manifestanti si sono diretti verso l'ambasciata americana ad Atene, circondata da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa. A Salonicco, dove hanno manifestato diecimila persone, un gruppo di giovani ha aggredito il governatore della regione, il conservatore Panayiotits Psomsiadis, che partecipava alla dimostrazione.
-Piazza Syntagma, ad Atene, invasa dal corteo per la pace. Sullo sfondo, il Parlamento greco-
SPAGNA - Decine di migliaia di spagnoli hanno manifestato a Madrid: hanno partecipato alla manifestazione esponenti del mondo dello spettacolo e molti politici, come il segretario generale del Psoe, Jose Luis Rodriguez Zapatero
BRUXELLES Una bambina tra le circa 30 mila persone scese in piazza
-La protesta davanti all'ambasciata americana a Mosca: in bella mostra un ritratto di Saddam Hussein -
«Perché vi volete uccidere a vicenda?», dice il cartello trasportato dai manifestanti attraverso il Ponte della Libertŕ a Budpest, in Ungheria
Strade affollate anche a Damasco, la capitale della Siria
Questo dimostrante di Cittŕ del capo, in Sud Africa, porta un cartello con la scritta: «No all'aggressione globale di Bush»
15 febbraio 2003
Corriere --- 150 mila persone nelle strade in Australia - Via ai cortei per la pace: il primo č a Melbourne - Manifestazioni anche a Wellington, in Nuova Zelanda: slogan contro la «guerra di Bush» anche in Giappone e Filippine
La prima imponente manifestazione di questa giornata mondiale contro la guerra, per via del fuso orario, si č svolta a Melbourne, nell'Australia meridionale, dove 150mila persone sono scese in strada: per gli organizzatori si č trattato della piů grande dimostrazione che si sia svolta nel paese dai grandi raduni contro la guerra del Vietnam. Nelle stesso ore, anche in Nuova Zelanda migliaia di persone riempivano le strade di Wellington scandendo slogan contro il «conflitto di Bush» in Iraq.
Il corteo per la pace organizzato a Auckland, in Nuova Zelanda, sfila nel quartiere a «luci rosse» chiamato «La Casa Bianca»
Stesse scene nelle strade delle maggiori cittŕ del Giappone e delle Filippine.
Dimostranti giapponesi sfilano di fornte all'ambasciata americana a Tokyo
NEL MONDO - Saranno milioni e milioni le persone che oggi scenderanno in piazza, da una parte all'altra del pianeta per dire no alla guerra in Iraq e chiedere la pace. Manifestazioni, cortei, happening ed eventi sono previsti in almeno 603 cittŕ, dagli Usa all’Iraq.
FINALE - In Nuova Zelanda si č approfittato dell’avvio della finale fra New Zealand e Alinghi per dare risonanza alla protesta. Un aereo con uno striscione con la scritta «No guerra, pace subito» ha sorvolato il campo di regata a Auckland prima della sfida fra le due imbarcazioni.
Intanto, migliaia di manifestanti organizzavano marce e sit in in tutte le principali cittŕ del Paese. In Australia, 150mila persone si sono reversate nelle strade di Melbourne per condannare l’adesione del governo australiano alla spedizione militare.
Migliaia di persone sono scese in piazza in diverse cittŕ asiatiche, da Tokyo in Giappone a Manila nelle Filippine, dove hanno marciato sull’ambasciata Usa.
IN ORIENTE - Manifestazioni anche a Seul la capitale della Corea del Sud e a Taiwan.
-Alcune giovani indonesiane in corteo a Taipei, la capitale di Taiwan. In inglese e cinese č scritto: «Difendiamo il popolo iracheno»-
Anche nello stato piů recente del mondo, Timor Est, centinaia di pacifisti hanno marciato per le strade della capitale, Dili. In Europa, circa 500 manifestanti hanno giŕ marciato ieri per le strade di Sarajevo in Bosnia, con cartelli e striscioni anti-Usa. Una manifestazione imponente č prevista a Londra, dove gli organizzatori contano di radunare una folla mai vista prima, cinquecentomila persone, superando l’affluenza della marcia pacifista dell’autunno scorso, che raccolse 400mila manifestanti.
IN FRANCIA - A Parigi, si prevede che almeno 25 mila pacifisti marceranno dalla piazza Denfert-Rochereau a quella della Bastiglia. Marce e sit-in anche a Berlino. Oltre un milione di persone, secondo le previsioni degli organizzatori, scenderŕ in piazza a Roma. Si prevede l’arrivo di 1300 bus e 26 treni speciali da tutt’Italia, secondo i dati della prefettura che fa una stima di «400-600 mila arrivi di manifestanti». Le manifestazioni poi si sposteranno in Canada e negli Stati Uniti. segnalato da una MenteLunatica alle 2:16 PM
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